La discesa del risco de Famara, chiamata anche “sendero de los Gracioseros” è un sentiero verticale che scende e risale la scogliera di Famara, una parete di 500m di altezza. Scendendo si può godere della meravigliosa vista panoramica dell’Isla de La Graciosa e degli isolotti del nord dell’isola, che compongono l’arcipelago Chinijo, oltre alla magnifica spiaggia e alle saline.

Si tratta dello spazio di maggior biodiversità di Lanzarote e di un sentiero che ha avuto molta importanza nel passato. Attraverso questo sentiero infatti, in un tempo non troppo lontano, gli abitanti de La Graciosa salivano a vendere o scambiare pesce essiccato o sotto sale con i prodotti agricoli di Lanzarote.

Descrizione del sentiero

Il sentiero inizia nei pressi di Ye, dal parcheggio che si trova al lato opposto del vicino Hotel Rural Finca La Corona. Il sentiero lastricato si dirige verso ovest, con alcuni gradini che ci portano ad un punto panoramico da dove possiamo scorgere la scogliera, le saline e l’arcipelago Chinijo. Il sentiero in discesa è un continuo zigzagare e scorre sopra una colata lavica proveniente dal vicino Volcan de la Corona.

Flora e fauna sono particolari, essendo la residenza della maggior parte delle piante endemiche dell’isola, si può vedere infatti la lavanda, l’euforbia, e alzando gli occhi al cielo può anche capitare di vedere volatili inusuali come il falco pellegrino. Le rocce risultano coperte di licheni e si può vedere anche l’orchilla, una pianta dalla quale nel passato si estraeva una tintura dal colore porpora.

Una volta arrivati nella parte bassa, il sentiero si dirige a nord-est, in direzione della spiaggia di Bajorrisco. Una spiaggia paradisiaca in un ambiente isolato, nel quale un piccolo braccio di mare di poco più di 1 km ci separa da La Graciosa.

Dopo il meritato riposo e un tuffo rinfrescante, si può proseguire verso nord-est fino alle saline de El Rio, le più antiche delle Canarie (sec. XVI). Sono saline di un colore magico, utilizzate fino a non molto tempo fa per l’estrazione del sale necessario per l’industria della salagione del pesce.

Siamo qui in una zona di passaggio per gli uccelli acquatici. Se osserviamo ad est e al fondo si vedrà inoltre una macchia di vegetazione verde, che ci indica la presenza di una fonte chiamata Gusa, una sorgente di acqua dolce usata in antichità.

Il ritorno avviene lungo lo stesso percorso, da compiersi con calma e riflettendo sul fatto che quello che oggi realizziamo come un’attività sportiva nell’antichità era una via di salita e discesa obbligatoria per gli abitanti de La Graciosa: salivano portando chili di pesce secco o sotto sale per scambiarlo con prodotti agricoli di Lanzarote e ridiscendevano carichi di prodotti agricoli fino alla loro isola. Un lavoro faticoso svolto fondamentalmente dalle donne.

P.S. Io ho trovato una giornata piuttosto nuvolosa, il che è stato ottimale perché la camminata per quanto breve è abbastanza ripida e tutta esposta al sole. Consiglio in ogni caso di portarsi crema solare, cappello, abbondante acqua e qualcosa da mangiare, la spiaggia è meravigliosamente deserta e priva di ogni servizio. 😉

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